15/09/2011
Fartlek quadrato
Trovare un impianto sportivo aperto alle sei del mattino è impossibile. Gli allenamenti intervallati quindi li svolgo tutti su strada, anche se non mi sono mai preoccupato di tracciare distanze specifiche sulle quali svolgere le sedute in questione. Per ogni tipo di seduta intervallata uso un paio di circuiti, ma principalmente corro sul cosiddetto giro di Cabrelle, che prende il nome dall’omonimo agriturismo che si trova sulla strada.
E’ piacevole correrci perché è in campagna ed è quindi una zona tranquilla.
A nord si vedono i monti: le Prealpi Vicentine (Pasubio), il monte Novegno, il Summano e leggermente verso est l’Altopiano di Asiago. Ad est il panorama è praticamente libero e quindi godo del sorgere del sole sopra le basse colline di Carrè. A sud invece tanta campagna, mentre ad ovest ci sono i colli che dividono l’Alto Vicentino (Schio) dalla valle dell’Agno.
Il circuito è un quadrato di 310 metri di lato, asfaltato e praticamente piatto, sebbene un lato, quello finale, è a vista pianeggiante ma quando ci si corre si avverte la lievissima pendenza, e fintanto che si procede a passo lento non si sente alcun disagio ma quando si tira, specialmente con le gambe stanche, il falsopiano fa soffrire.
Ieri vi ho svolto il cosiddetto fartlek quadrato; in pratica facevo un lato veloce ed un lato lento. Per la semplicità esecutiva è un allenamento banale, ma per il mio attuale stato di forma è adeguato. Quando sono in forma mi cimento su un altro circuito e corro il fartlek rettangolare, tirando nel lato lungo e recuperando in quello corto. In questo caso prevale ovviamente la fase di lavoro perché corro svelto per un tempo più lungo. Nel fartlek quadrato invece la durata del recupero è leggermente più lunga rispetto alla prova; ciò mi consente di non “morire di fatica” e gestire bene lo sforzo, specialmente ora che la mia efficienza fisica è ridotta visto che non faccio stimolate da parecchio tempo.
Nelle prossime settimane abbandonerò il fartlek quadrato per passare al rettangolare. Pur restando sul circuito di Cabrelle farò due lati svelti (620 metri) ed un lato lento (310). Penso che non arriverò a svolgere sedute di tre lati veloci ed uno lento, sia perché per ora non ho voglia di soffrire (tanto), sia perché non ho obiettivi agonistici in vista.
Orlando
E’ piacevole correrci perché è in campagna ed è quindi una zona tranquilla.
A nord si vedono i monti: le Prealpi Vicentine (Pasubio), il monte Novegno, il Summano e leggermente verso est l’Altopiano di Asiago. Ad est il panorama è praticamente libero e quindi godo del sorgere del sole sopra le basse colline di Carrè. A sud invece tanta campagna, mentre ad ovest ci sono i colli che dividono l’Alto Vicentino (Schio) dalla valle dell’Agno.
Il circuito è un quadrato di 310 metri di lato, asfaltato e praticamente piatto, sebbene un lato, quello finale, è a vista pianeggiante ma quando ci si corre si avverte la lievissima pendenza, e fintanto che si procede a passo lento non si sente alcun disagio ma quando si tira, specialmente con le gambe stanche, il falsopiano fa soffrire.
Ieri vi ho svolto il cosiddetto fartlek quadrato; in pratica facevo un lato veloce ed un lato lento. Per la semplicità esecutiva è un allenamento banale, ma per il mio attuale stato di forma è adeguato. Quando sono in forma mi cimento su un altro circuito e corro il fartlek rettangolare, tirando nel lato lungo e recuperando in quello corto. In questo caso prevale ovviamente la fase di lavoro perché corro svelto per un tempo più lungo. Nel fartlek quadrato invece la durata del recupero è leggermente più lunga rispetto alla prova; ciò mi consente di non “morire di fatica” e gestire bene lo sforzo, specialmente ora che la mia efficienza fisica è ridotta visto che non faccio stimolate da parecchio tempo.
Nelle prossime settimane abbandonerò il fartlek quadrato per passare al rettangolare. Pur restando sul circuito di Cabrelle farò due lati svelti (620 metri) ed un lato lento (310). Penso che non arriverò a svolgere sedute di tre lati veloci ed uno lento, sia perché per ora non ho voglia di soffrire (tanto), sia perché non ho obiettivi agonistici in vista.
Orlando
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se continui a ripetere che non hai più voglia di gareggiare
magari cominci a crederci davvero, ma sai che non è così!
abbiamo appuntamento al 6 novembre: ore 06:30 partenza bus, ore 09:10 accodamento, ore 09:35 inno, ore 09:40 start ... e che Dio ci assista!
come ti direbbero gli amici USA: keep on pushing!
stammi bene, Enrico
Public16/09/2011 15:32:02
Test Conconi
Ciao Orlando, questa estate hai riportato che un partecipante ad uno stage aveva migliorato il record di durata del Test Conconi arrivando a correre 24'. Posso chiederti come organizzi il test ?
Ovvero quale è la lunghezza degli step (distanza o tempo) e quali sono gli incrementi di velocità che proponi. Grazie Paolo
Public16/09/2011 15:42:04
Test Conconi
La progressione del test inizia da 8,5km/h e l'incremento della velocità è di 0,5km/h ogni minuto.
Pizzolato Orlando16/09/2011 17:07:57
Test Conconi
Grazie per la risposta Orlando. Ma come fai a calcolare la distanza percorsa nel "minuto" di ogni step (ovvero la velocità reale) ? Ti basi sui dati di un garmin o fai svolgere il test sul tapis roulant ? Grazie ancora Paolo
Public18/09/2011 15:36:44
Test Conconi
Per gli stage applico un metodo che mi è stato approntato su mia richiesta specifica.
Quando invece faccio il test da solo, e quindi non metto in atto tutta l'organizzazione specifica per far correre un gruppo, controllo la velocità di corsa con il cronometro cercando di aumentare il ritmo di corsa di circa 1" ogni 100 metri.
Pizzolato Orlando19/09/2011 06:34:03
grande!!!!!!!
mi è sempre piaciuto questo tipo di allenamento,
e pensarlo come quadrato rettangolo non mi è mai venuto in mente
non avendo a disposizione circuiti come il tuo, dove corro io nelle mie pause pranzo, io imposto tale allenamenti con il garmin e guardando i numeri della distanza e dell'andatura da sostenere, non mi è mai venuto in mente il parallelo
io ritengo molto stimolante passare dal quadrato al rettangolo e viceversa, a seconda della voglia e dalla sensazione di efficenza che si percepisce
è un metodo ottimo per avvicinarsi al ritmo gara desiderato, in modo light
lo consiglio a tutti!!!
http://grintadicorsa.blogspot.com/
Public21/09/2011 22:34:47