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novembre 2011

03/11/2011

Diario da New York: meno 3 alla gara

Non è questa la stagione dei funghi, ma certamente quella dei maratoneti, e qui al Central Park, in queste ore, i corridori saltano fuori proprio come i funghi. Fino a ieri per le strade del Parco giravano solo i podisti locali, ma a tre giorni dalla maratona si sentono parlare altre lingue e l’abbigliamento dei podisti si è ravvivata. Da un giorno all’altro l’atmosfera si è decisamente vivacizzata, complice l’entusiasmo di chi vede la città con occhi di novizio. E’ piacevole accompagnare i podisti a correre perché dai loro commenti cogli quanto intenso sia l’approccio con questa città e la sua maratona.
L’abitudine porta ad un calo di energia che attenua l’interesse per le cose che circondano, sebbene quando si corre in Central Park ci sia sempre un’atmosfera particolare, specialmente in questo periodo, grazie alle calde tinte autunnali. Ma uno scoiattolo che attraversa il tuo passo non desta più attenzione, come il girare in tondo per il laghetto del Parco famoso per le immagini del film “Il maratoneta”, oppure l’allestimento delle strutture dell’arrivo della maratona di domenica, o la linea blu tracciata per terra, possono lasciare indifferenti.
Agli occhi di chi a New York ci viene per la prima volta, o solo ogni tanto, molte cose sono diverse, anche quelle meno significative. Ed il gigantismo di questa città ti coinvolge davvero molto, dagli enormi grattacieli, al traffico già frenetico dalle prime ore del giorno, dalle luci invadenti e dai rumori acuti. Tutto quanto ti circonda non può lasciarti indifferente, mai. Non si può immaginare una New York calma e tranquilla perché non è l’anima di questa metropoli, specialmente adesso, con la maratona che si avvicina di ora in ora. E la città che non dorme mai è ancora più eccitata dalla frenesia dei maratoneti che invadono ogni angolo.
Da ieri ad oggi c’è davvero un’altra atmosfera e posso affermare che la maratona è un evento che cambia questa metropoli. Ne parlano già in tanti e i primi a farlo sono quelli che hanno a che fare con la gente. In ogni negozio, bar, ristorante, il personale si rivolge ai corridori con un approccio diverso dal solito. Chi entra nei locali non è solo il solito impiegato che si prende una pausa dal lavoro, ma l’atmosfera è euforica proprio per la moltitudine di gente nuova, entusiasta, vitale, piena di energia per la festa che ci sarà nei prossimi giorni. E quindi, che festa sia.


Orlando



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