24/10/2019
Il limite (post provocatorio)
Scrivo come appendice al post su Salazar che molti non hanno compreso, accusandomi sia di averlo difeso, sia di avere infierito troppo su di lui. Questo basta per capire come ognuno interpreti un testo per rafforzare il proprio punto di vista, senza cercare di andare al di là delle proprie convinzioni e di leggerlo solo per quello che è: nel mio caso, un testo informativo.
Detto questo, chiedo a voi quale sia il “limite” oltre il quale nello sport non bisogna spingersi.
E' un limite fisiologico, quindi non bisogna esagerare oltre per raggiungere per forza un risultato?
E' un limite farmacologico, quindi non bisogna assumere farmaci proibiti dalle regole internazionali, o non assumere farmaci leciti perché comunque si deve fare tutto acqua e sapone?
E' un limite tecnico/tecnologico per il quale non accetto di calzare scarpe, usare strumenti, indumenti o altro che possano aumentare il mio livello?
E' un limite etico, morale, per il quale non devo cercare aiuti esterni anche se ammessi?
Perché il limite viene sempre fissato da regole che possono essere labili:
lo è il limite di velocità nelle strade, che spesso viene oltrepassato con le scuse più varie o per menefreghismo.
Un limite esiste anche nello sforzo in allenamento, quando un atleta è disposto a massacrarsi di km e ripetute pur di migliorare, a costo di farsi male.
Limite è dato anche dal divieto di usare determinate sostanze ritenute dopanti, come broncodilatatori, epo, testosterone, che sono però ammessi se i soggetti ne hanno bisogno. Quindi, un soggetto asmatico che corre può usare i broncodilatatori, un soggetto con malattie renali o disordini del midollo osseo o fortemente anemico può assumere eritropoietina, e a un soggetto con deficit può essere prescritto il testosterone. Che poi questi soggetti abbiano una coscienza (un limite etico) che li guidi nell'utilizzo e non ne approfittino quando hanno un semplice raffreddore, o quando hanno in parte risolto i loro problemi, questo non è controllato da regole. Sono diversi i casi di corridori asmatici che usano senza problema il ventolin, tanto sono asmatici e possono farlo. Dov'è il limite per loro?
Limite etico e di coscienza coinvolge anche l'uso di integratori? Perché usarli, seppur ammessi, quando si può farne a meno?
Limite superato è anche affidarsi al gps per avere un controllo esterno del proprio ritmo di corsa?
Sono tutti spunti, che mi fanno pensare. Perché di limiti ne abbiamo tanti, imposti dalle regole o dalla nostra coscienza, ma circoscriverli ed essere certi fino alla fine che siano corretti e che ci possano autorizzare a giudicare Tizio piuttosto che Caio, è difficile. Soprattutto se il limite da oltrepassare implica l'etica e la moralità, che vorrebbero essere univoche ma lasciano invece aperte svariate interpretazioni.
Voi che ne pensate?
orlando
P.S. Il post segue quello di Salazar e prende spunto da esso, non giustifica quanto fatto da lui. Per favore, non vogliate leggere quello che non ho scritto.
Detto questo, chiedo a voi quale sia il “limite” oltre il quale nello sport non bisogna spingersi.
E' un limite fisiologico, quindi non bisogna esagerare oltre per raggiungere per forza un risultato?
E' un limite farmacologico, quindi non bisogna assumere farmaci proibiti dalle regole internazionali, o non assumere farmaci leciti perché comunque si deve fare tutto acqua e sapone?
E' un limite tecnico/tecnologico per il quale non accetto di calzare scarpe, usare strumenti, indumenti o altro che possano aumentare il mio livello?
E' un limite etico, morale, per il quale non devo cercare aiuti esterni anche se ammessi?
Perché il limite viene sempre fissato da regole che possono essere labili:
lo è il limite di velocità nelle strade, che spesso viene oltrepassato con le scuse più varie o per menefreghismo.
Un limite esiste anche nello sforzo in allenamento, quando un atleta è disposto a massacrarsi di km e ripetute pur di migliorare, a costo di farsi male.
Limite è dato anche dal divieto di usare determinate sostanze ritenute dopanti, come broncodilatatori, epo, testosterone, che sono però ammessi se i soggetti ne hanno bisogno. Quindi, un soggetto asmatico che corre può usare i broncodilatatori, un soggetto con malattie renali o disordini del midollo osseo o fortemente anemico può assumere eritropoietina, e a un soggetto con deficit può essere prescritto il testosterone. Che poi questi soggetti abbiano una coscienza (un limite etico) che li guidi nell'utilizzo e non ne approfittino quando hanno un semplice raffreddore, o quando hanno in parte risolto i loro problemi, questo non è controllato da regole. Sono diversi i casi di corridori asmatici che usano senza problema il ventolin, tanto sono asmatici e possono farlo. Dov'è il limite per loro?
Limite etico e di coscienza coinvolge anche l'uso di integratori? Perché usarli, seppur ammessi, quando si può farne a meno?
Limite superato è anche affidarsi al gps per avere un controllo esterno del proprio ritmo di corsa?
Sono tutti spunti, che mi fanno pensare. Perché di limiti ne abbiamo tanti, imposti dalle regole o dalla nostra coscienza, ma circoscriverli ed essere certi fino alla fine che siano corretti e che ci possano autorizzare a giudicare Tizio piuttosto che Caio, è difficile. Soprattutto se il limite da oltrepassare implica l'etica e la moralità, che vorrebbero essere univoche ma lasciano invece aperte svariate interpretazioni.
Voi che ne pensate?
orlando
P.S. Il post segue quello di Salazar e prende spunto da esso, non giustifica quanto fatto da lui. Per favore, non vogliate leggere quello che non ho scritto.
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limiti
Mi sono sempre fatto le stesse domande. E’ molto difficile individuare il limite etico. Andare a 2000/3000 metri d’altitudine è un vantaggio. Ma allora che differenza c’è con le camere ipobariche? Ma è uno tra i tanti esempi. Questo limite oscilla continuamente nel tempo e con le acquisizioni scientifiche e tecnologiche. E il caso delle donne con alti livelli di testosterone (Caster Semenya)? Qual è il limite? Ma poi i livelli ematici non correlano sempre con l’effetto, dicono i massimi esperti. Allora è estremamente difficile porre un limite anche qui. E’ giusto farla correre? Io penso di sì, perché allo stato attuale ne sappiamo troppo poco in materia. A volte oltrepassare un limite consente di aprire nuovi orizzonti, utili per tutti. Credo che nessuno in definitiva abbia una risposta. Tuttavia, penso che non sia giusto liberalizzare tutto. L’atteggiamento corretto è sicuramente quello di evitare le barricate. Un elemento utile, in epoca di social, può essere quello che ogni atleta d’elite sia totalmente trasparente e che mostri tutto ciò che riguarda la sua vita sportiva, metodologia di allenamento, alimentazione, tecnologia, dati-test a discapito di un po’ di privacy purtroppo. Non è sicuramente una garanzia ma è un qualcosa.
nicola30/10/2019 11:34:39