01/04/2020
Con il cuore in gola
La ginnastica che un po' tutti facciamo in casa in questo periodo è un'attività utile per tenersi fisicamente attivi e migliorare il tono muscolare, ma si sa che ha poca efficacia a livello delle prestazioni di resistenza.
Ci sono studi, fatti su atleti obbligati ad una pausa forzata, che hanno evidenziato come, nel giro di una decina di giorni di inattività, si evidenzino importanti segni di disallenamento a livello cardiovascolare. Il cuore, come tutti i muscoli non stimolati adeguatamente, perde tono (si riduce il volume del cuore e quindi la sua capacità di contrazione), e si evidenzia una ridotta capacità di spinta di sangue in circolo. Ad ogni battito del cuore esce meno sangue dal ventricolo sinistro (il 25% in meno circa rispetto al momento di buona condizione di forma), e di conseguenza si evidenzia un calo del massimo consumo di ossigeno (del 6% circa) ed un aumento della FC sotto massimale.
I segnali di calo di efficienza sono paradossalmente maggiori nei soggetti che hanno una forma più elevata e questi atleti sono anche più “sfortunati” nella fase di riallenamento perché è un processo che richiede più tempo.
La riduzione delle sollecitazioni indotte dall'allenamento determina anche un calo della quantità di sangue circolante (circa 10%) e quindi arriva meno ossigeno ai muscoli.
Sfortunatamente per noi podisti, l'efficienza cardiocircolatoria è una caratteristica che perde efficacia, a causa del riposo, molto più rispetto agli altri aspetti fisiologici quali la forza, la velocità e la resistenza muscolare.
Quindi, la ginnastica che andrebbe fatta in casa deve determinare alti impegni cardiaci e questo si può conseguire facendo esercizi che coinvolgono tanti muscoli. Usando il peso del corpo vanno bene quei movimenti che portano a vincere la forza di gravità, come salire le scale, salire e scendere da un gradone, fare squat con flessione superiore a 90°, estensioni verso l'alto con stacco, partendo sia da 90° o da accovacciati, ma anche con il corpo parallelo al pavimento.
Insomma, facendo questi esercizi si deve sentire il “cuore in gola”.
orlando
Ci sono studi, fatti su atleti obbligati ad una pausa forzata, che hanno evidenziato come, nel giro di una decina di giorni di inattività, si evidenzino importanti segni di disallenamento a livello cardiovascolare. Il cuore, come tutti i muscoli non stimolati adeguatamente, perde tono (si riduce il volume del cuore e quindi la sua capacità di contrazione), e si evidenzia una ridotta capacità di spinta di sangue in circolo. Ad ogni battito del cuore esce meno sangue dal ventricolo sinistro (il 25% in meno circa rispetto al momento di buona condizione di forma), e di conseguenza si evidenzia un calo del massimo consumo di ossigeno (del 6% circa) ed un aumento della FC sotto massimale.
I segnali di calo di efficienza sono paradossalmente maggiori nei soggetti che hanno una forma più elevata e questi atleti sono anche più “sfortunati” nella fase di riallenamento perché è un processo che richiede più tempo.
La riduzione delle sollecitazioni indotte dall'allenamento determina anche un calo della quantità di sangue circolante (circa 10%) e quindi arriva meno ossigeno ai muscoli.
Sfortunatamente per noi podisti, l'efficienza cardiocircolatoria è una caratteristica che perde efficacia, a causa del riposo, molto più rispetto agli altri aspetti fisiologici quali la forza, la velocità e la resistenza muscolare.
Quindi, la ginnastica che andrebbe fatta in casa deve determinare alti impegni cardiaci e questo si può conseguire facendo esercizi che coinvolgono tanti muscoli. Usando il peso del corpo vanno bene quei movimenti che portano a vincere la forza di gravità, come salire le scale, salire e scendere da un gradone, fare squat con flessione superiore a 90°, estensioni verso l'alto con stacco, partendo sia da 90° o da accovacciati, ma anche con il corpo parallelo al pavimento.
Insomma, facendo questi esercizi si deve sentire il “cuore in gola”.
orlando
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