Allenamento e Tabelle
20/07/2006
Allenamento in vacanza (2002)
(articolo scritto da Orlando Pizzolato nel mese di maggio 2002)
L’estate è la stagione dei viaggi, delle trasferte e delle
vacanze. Gli spostamenti comportano degli adattamenti nelle proprie abitudini
sportive, ma anche il clima ha una sua non indifferente influenza. Andiamo ad
analizzare quali scelte è meglio fare di volta in volta per mantenere sempre una
buona condizione di forma e non andare in vacanza anche dal punto di vista
sportivo.
AL MARE
Credo che svolgere le sedute podistiche al mare sia uno degli aspetti più
difficili da risolvere. A rendere difficoltosa la possibilità di mantenere la
propria routine d’allenamento dipenda essenzialmente da due aspetti: il caldo e
gli orari. E’ davvero impossibile non fare tardi la sera nelle località marine,
e pertanto è altrettanto impossibile alzarsi presto la mattina per svolgere la
propria seduta di corsa. Non resta quindi che correre la sera prima di cena, ma
dopo una giornata trascorsa in spiaggia sotto il sole (si deve bere
frequentemente per fornire i liquidi che evaporano con il sudore) si ha poca
voglia di mettersi a correre ed inoltre si avvertono delle sensazioni poco
piacevoli perché le gambe sono pesanti. Tuttavia dopo i minuti iniziali le gambe
si sciolgono e si corre con piacere, magari in pineta o lungo la spiaggia con il
sole che tramonta Attenzione a correre sul bagnasciuga: la spiaggia non deve
essere troppo inclinata altrimenti si sovraccaricano i tendini delle ginocchia e
delle anche. Al mare si può sostituire qualche uscita podistica con una lunga
nuotata in mare o in piscina, oppure con una gita in bicicletta.
IN MONTAGNA
Rispetto alle zone marine, in montagna ci sono tutte le condizioni ambientali
ottimali per continuare a svolgere al meglio il proprio piano d’allenamento. Il
clima più fresco, i paesaggi particolarmente suggestivi, ecc. consentono anche
di fare più chilometri rispetto a quando si è a casa. Perché dunque non
approfittarne per fare lunghe uscite, soprattutto per quanti hanno in programma
di correre una maratona in autunno. E’ necessario tuttavia ridurre la velocità
di corsa sia perché si possono avvisare i disagi dell’altitudine, che si
manifesta già dai 1000 metri, sia perché i percorsi comprendono di certo salite
e discese. Proprio in seguito al maggior sovraccarico muscolare conseguente ai
tracciati ad andamento vario, è necessario curare con maggior attenzione la
ginnastica d’allungamento muscolare (stretching) per i muscoli delle cosce e dei
polpacci. In montagna si può anche trascurare di svolgere allenamenti di
“velocità” (ripetute, corsa veloce ecc.) poiché la stessa corsa in salita è un
valido stimolo allenante a livello cardiocircolatorio. Approfittatene anche per
fare lunghe camminate in salita, e per inserire anche delle uscite in mountain
bike, per potenziare i muscoli delle gambe.
IN CAMPAGNA E COLLINA
I soggiorni presso aziende di agriturismo hanno sempre più successo, e per il
podista trascorrere le ferie in campagna o in collina è sì l’occasione per
cambiare luogo di allenamento, ma anche per svolgere quelle sedute in natura che
corrispondono al nome di fartlek. Questo termine scandinavo sta ad indicare un
tipo d’allenamento variato nel ritmo di corsa, e quale cosa migliore per
approfittare delle variazioni dei percorsi per fare cambi di ritmo sia in
salita, sia in discesa. Per rafforzare la muscolatura delle gambe è indicato
correre su strade di campagna dal fondo in erba, e in terra battuta. E’ indicato
anche svolgere, sempre su percorsi collinari, uscite di corsa piuttosto lunghe,
fino anche alle due ore; sarà bene però organizzarsi per correre al mattino
presto per evitare il caldo delle ore centrali della giornata. Le uscite in
bicicletta, sia da strada sia in mountain bike, sono utili sia per variare
l’eventuale monotonia degli allenamenti podistici, sia per sollecitare
l’apparato cardiocircolatorio senza sollecitare ulteriormente l’apparato
locomotore.
IN VIAGGIO
Il podista che trascorrere le proprie vacanze spostandosi continuamente ha il
vantaggio di variare frequentemente i luoghi d’allenamento, ed evitare perciò
l’eventuale monotonia della corsa nei soliti luoghi. Lo svantaggio che ne può
derivare è dato dal fatto che non si hanno i riferimenti delle distanze
misurate, e quindi ci si deve adattare per correre a tempo (e non a chilometri),
oppure seguendo eventualmente la propria frequenza cardiaca nel caso si
volessero svolgere allenamenti di ripetute. L’aspetto negativo dei continui
spostamenti può derivare dalla lunga inattività fisica durante le ore di guida,
e ciò determina un ristagno del sangue a livello delle gambe. E probabile quindi
che quando s’inizi a correre, nei primi minuti, si avverta una sorta di
pesantezza muscolare. Per ridurre al minimo tale disagio suggerisco di svolgere,
prima di iniziare a correre, sia degli esercizi di mobilità articolare sia di
allungamento dei muscoli posteriori delle cosce ed anche quelli della schiena.
Questi fasci muscolari tendono a perdere flessibilità in seguito ai lunghi
periodi in cui si rimane seduti al volante. E’ anche utile iniziare dapprima
camminando di buon passo per passare poi alla corsa.
CHI RIMANE A CASA
Le vacanze a casa non sono proprio così pochi a trascorrerle, e quindi al
podista che rimane in città consiglio di svolgere gli allenamenti di prima
mattina, quando il sole non è ancora alto in cielo in maniera da evitare i
disagi del clima caldo umido tipico della nostra penisola. Meglio alzarsi un po’
prima al mattino, anche togliendo del tempo al sonno notturno perché poi si può
fare un sonnellino nel pomeriggio. Per non soffrire della monotonia degli
allenamenti sui soliti luoghi, si possono programmare delle gite fuori porta,
nelle quali si può approfittare per svolgere un allenamento in un luogo
differente dal solito. Ad es. si può andare a correre in montagna, o anche al
mare ed approfittare per correre in pineta, oppure lungo la spiaggia, o al lago,
ecc. Quando si va in gita l’allenamento da svolgere dovrebbe essere limitato ad
una facile seduta di corsa lenta, in maniera da correre senza doversi
organizzare per segnare i chilometri, o sentirsi mentalmente impegnati per
sostenere un allenamento impegnativo.
Orlando Pizzolato