30/09/2010
La corsa nel sangue. Ma perché Pizzolato corre?
Sul piano tecnico la preparazione svolta per Berlino 2010 e New York 2009 è stata praticamente la stessa. Fra le due c’è stato il supplemento di preparazione per Firenze 2009, in cui ho sostenuto degli allenamenti di rifinitura particolarmente efficaci.
I due risultati cronometrici, praticamente simili, di Firenze 2009 e Berlino 2010 lo evidenziano, sebbene a Firenze ci sia il vantaggio di “non correre” per tre chilometri grazie alla discesa iniziale e di trovarsi al passaggio del quinto chilometro con un bonus di almeno venti secondi. Però a Firenze ci sono moltissime curve, tanto che ho finito la corsa con i muscoli tensori della fascia lata molto indolenziti. A Berlino il percorso è perfetto. Forse la pioggia e l’umidità hanno inciso sui muscoli perché dal 25° chilometro li ho sentiti sempre più tesi, però ho potuto correre senza bere e senza ricorrere ad integratori, e quindi “senza perdere tempo” ai ristori. Inoltre, a Berlino ho rinunciato alle scarpe da gara per via delle sensazioni di gonfiore muscolare.
Quando ho preparato NY 2009 ho avuto l’impressione di essere arrivato in forma con un mese di anticipo. Gli allenamenti delle ultime quattro settimane mi erano pesati dal punto di vista mentale. In base a questa esperienza, nel preparare Berlino ho ridotto la durata della preparazione specifica. Le sensazioni non sono comunque cambiate. A fine agosto, precisamente dopo l’ultima seduta di lunghissimo, ho avvertito uno scadimento dell’efficienza, che però non era tale perché quando sostenevo gli allenamenti specifici i riscontri cronometrici erano positivi.
Insomma, nell’ultimo mese di preparazione per entrambe le maratone ho riscontrato sensazioni analoghe: un torpore fisico e muscolare che mi ha portato a sostenere gli allenamenti specifici più con la forza di volontà che con le energie fisiche.
Per Berlino mi ha particolarmente infastidito la ricorrente sensazione di gonfiore muscolare. Mi sono trovato quindi a correre controvoglia ed in tali circostanze può venire meno la motivazione, sebbene la determinazione fosse sempre alta.
I motivi per cui si affrontano gli allenamenti sono tanti e vari per ognuno di noi.
Cosa potrei aggiungere alla mia carriera? L’esperienza di correre da amatore in mezzo agli amatori, non partire in prima fila, trovarmi in mezzo a tanti podisti, non avere i rifornimenti personalizzati (ma non mi servono), non avere avversari, non avere l’obbligo di vincere. Non ho premi che mi motivano, non ho sponsor che mi responsabilizzano. Corro come ogni amatore, togliendo tempo al sonno o ad altre attività. Ho preparato Berlino nel momento di maggior carico di lavoro, con giornate in cui sono stato impegnato 15 ore di fila per due mesi e distendermi a letto la sera significava addormentarmi in meno di cinque secondi. Ma ogni mattino alle 6 ero per strada.
Credo che in tali circostanze si possa arrivare ad un punto limite, specialmente quando la corsa è lavoro e tempo libero nello stesso momento, ed inevitabilmente invade la casa, la famiglia, la vita. A volte si può fare indigestione.
Orlando
I due risultati cronometrici, praticamente simili, di Firenze 2009 e Berlino 2010 lo evidenziano, sebbene a Firenze ci sia il vantaggio di “non correre” per tre chilometri grazie alla discesa iniziale e di trovarsi al passaggio del quinto chilometro con un bonus di almeno venti secondi. Però a Firenze ci sono moltissime curve, tanto che ho finito la corsa con i muscoli tensori della fascia lata molto indolenziti. A Berlino il percorso è perfetto. Forse la pioggia e l’umidità hanno inciso sui muscoli perché dal 25° chilometro li ho sentiti sempre più tesi, però ho potuto correre senza bere e senza ricorrere ad integratori, e quindi “senza perdere tempo” ai ristori. Inoltre, a Berlino ho rinunciato alle scarpe da gara per via delle sensazioni di gonfiore muscolare.
Quando ho preparato NY 2009 ho avuto l’impressione di essere arrivato in forma con un mese di anticipo. Gli allenamenti delle ultime quattro settimane mi erano pesati dal punto di vista mentale. In base a questa esperienza, nel preparare Berlino ho ridotto la durata della preparazione specifica. Le sensazioni non sono comunque cambiate. A fine agosto, precisamente dopo l’ultima seduta di lunghissimo, ho avvertito uno scadimento dell’efficienza, che però non era tale perché quando sostenevo gli allenamenti specifici i riscontri cronometrici erano positivi.
Insomma, nell’ultimo mese di preparazione per entrambe le maratone ho riscontrato sensazioni analoghe: un torpore fisico e muscolare che mi ha portato a sostenere gli allenamenti specifici più con la forza di volontà che con le energie fisiche.
Per Berlino mi ha particolarmente infastidito la ricorrente sensazione di gonfiore muscolare. Mi sono trovato quindi a correre controvoglia ed in tali circostanze può venire meno la motivazione, sebbene la determinazione fosse sempre alta.
I motivi per cui si affrontano gli allenamenti sono tanti e vari per ognuno di noi.
Cosa potrei aggiungere alla mia carriera? L’esperienza di correre da amatore in mezzo agli amatori, non partire in prima fila, trovarmi in mezzo a tanti podisti, non avere i rifornimenti personalizzati (ma non mi servono), non avere avversari, non avere l’obbligo di vincere. Non ho premi che mi motivano, non ho sponsor che mi responsabilizzano. Corro come ogni amatore, togliendo tempo al sonno o ad altre attività. Ho preparato Berlino nel momento di maggior carico di lavoro, con giornate in cui sono stato impegnato 15 ore di fila per due mesi e distendermi a letto la sera significava addormentarmi in meno di cinque secondi. Ma ogni mattino alle 6 ero per strada.
Credo che in tali circostanze si possa arrivare ad un punto limite, specialmente quando la corsa è lavoro e tempo libero nello stesso momento, ed inevitabilmente invade la casa, la famiglia, la vita. A volte si può fare indigestione.
Orlando
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perchè pizzolato corre
proprio non lo capisco, perchè lo fa da sempre e non sa cosa altro fare, o perchè ha il terrore di fermarsi e pensare ed ora cosa non faccio?
corri perchè ti piace e stai lontano dalle gare.
andrea
Public30/09/2010 11:41:41
perchè Pizzolato corre
Io ho preparato la mia prima 10km con le tue tabelle ed ho concluso in 42'03'': un sogno per me! E te ne sono veramente grato. Col tuo sito e col tuo propagandare la felicità che trasmette la corsa tu riesci a rendere felici molte persone e questa deve essere una tua grande soddisfazione...se hai mancanza di stimoli puo' essere dovuto alla sola stanchezza che, sai meglio di me, puo' avere riflessi sulla psicologia della persona...penso che con un po' di riposo le motivazioni ritorneranno. Se il riposo non basterà, se posso darti un consiglio, prenditi un anno sabbatico, corri la metà di quanto hai sempre corso, mangia il doppio di quanto hai sempre mangiato, fai degli sport che hai sempre rinnegato...che ne so, il biliardo...con affetto (e ironia), Max
Pretto Massimiliano30/09/2010 17:32:33
La corsa nel sangue
ben venuto tra gli amatori!
Mi riferisco al conciliare corsa e lavoro e al fatto che a volte si supera il limite
Public30/09/2010 18:01:26
perchè pizzolato corre
non sò cosa spinge orlando a correre, ma quello che trasmette sono emozioni vere, quelle che solo quando ci si trova da soli con se stessi, magari durante un' allenamento particolarmente faticoso, si riescono a provare.
e poi cosa c'è di meglio che addormentarsi in 5 secondi!!!!
Ivan
Gualandris Ivan01/10/2010 00:16:36
Orlando, born to run.
Forse corre perchè è quello di cui non può fare a meno, ora da amatore (e si accorge dei sacrifici - rinunce ai suoi spazi ed a quelli dei suoi cari) come allora da professionista. Corre perchè, di ogni giorno, ne vuole scoprire il limite. Corre, perchè in fondo, come un pò tutti noi appassionati, così facendo è in pace con se stesso.
Orlando, sei un pò tutti noi.
Public01/10/2010 10:55:30
perchè pizzolato corre
Benvenuto fra noi mortali....almeno puoi consolarti con i tempi che fai. Per molti di noi che abbiamo la tua eta' (ma non solo...) tu non corri.. voli. Ciao
Public08/10/2010 09:16:26