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aprile 2020

09/04/2020

Il ritorno alle gare

Chissà come sarà quando si tornerà a partecipare alle gare. Di certo sarà emozionante ripetere i rituali pre gara, anche se si dovranno rispettare le distanze di sicurezza; quindi, niente strette di mano ed abbracci. Ma come ci metteremo sulla linea di partenza? Non potremo stare molti vicini, né di lato e neppure alle spalle. E' quindi conveniente non fare più le gare di gruppo? Allora prenderemo in considerazione di fare le gare a cronometro, con un partecipante che prenderà il via ogni 10”? Oppure, si faranno le stesse gare molto di voga in Giappone, le cosiddette “ekiden”? Partendo scaglionati, suddivisi per squadre con i partecipanti che si daranno un cambio senza contatto, come nel nuoto?
Se così fosse, non ci saranno più le mega partecipazioni. Immagino la maratona di NY che si svolgerà con tantissime wave, composte da appena un migliaio di maratoneti. Forse, come si ipotizzava qualche anno fa, la maratona potrebbe essere “splittata” con una parte il sabato e una la domenica.

Chissà come sarà davvero?

Gli organizzatori devono considerare gli esiti di una recente ricerca olandese, pubblicata proprio ieri, nella quale si è evidenziato che la distanza di sicurezza dei podisti non può essere di un solo metro ma di 10 metri (20 per i ciclisti) perché la respirazione affannata di un corridore sotto sforzo determina il rilascio di particelle che rimangono indietro nell'aria. La persona che corre dietro di te nel cosiddetto “slip-stream” (risucchio) attraversa questa nuvola di goccioline.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione simulando la presenza di particelle di saliva di persone durante la corsa (e il pedalare) da posizioni diverse (di fianco, in diagonale e direttamente una dietro l'altra). Di solito questo tipo di valutazione viene utilizzato per migliorare il livello di prestazione degli atleti, allorquando si consiglia ai corridori di rimanere in flusso d'aria perché molto efficace. Si pensi alla strategia utilizzata in occasione dell'esibizione di Kipchoge a Vienna per scendere sotto le 2 ore in maratona.

Quindi, se si dovesse superare un concorrente in una gara post lockdown, bisognerebbe spostarsi ben di lato - un paio di metri - come se si fosse in un'altra corsia?

Insomma, tornare a gareggiare non sarà così semplice e specializzarsi a fare le corse a cronometro potrebbe essere essenziale.

orlando



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Commenti

si però....

Ciao Orlando, tutto questo è certamente vero e così mille altri scenari.
Ma il mio ottimismo mi porta a pensare che tutto potrebbe finire nel momento che si riesca a trovare un vaccino o una cura per far rientrare questo virus nei ranghi di una normale influenza.
Se invece intendi che dopo questo virus ce ne sarà un'altro e un'altro ancora.........
Buona Pasqua

Luca09/04/2020 18:55:30

Re: si però...

ciao Luca,
la discussione è partita e si è sviluppata soprattutto sulla pagina facebook. Qui ti rispondo dicendo che anch'io spero molto nel vaccino, so che i tempi sono lunghi ma spero possano essere in qualche modo ridotti rispetto allo standard

orlando10/04/2020 10:51:40

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